giovedì 11 settembre 2014

Con chi sono in debito

Mi sembra giusto aggiungere un post per ringraziare Claudia, la ragazza che mi ha ispirato l'elenco letture per il mio blog.
Questo è il suo, spero che vorrete conoscerla :)
http://vitadici.blogspot.it/

Letture di maggio

Pensavate che mi fossi persa, eh?
E invece ero solo in ferie :)
Torniamo indietro di qualche mese, ecco le mie letture di maggio!
1) Revolutionary Road, di R. Yates. in realtà l'avevo iniziato in aprile, ma ci ho messo così tanto a leggerlo che pensavo mi avrebbe bloccata per tutto maggio. E' un bel libro, ma rispetto a quelli moderni si affronta sicuramente con più fatica. Io comunque lo consiglio, ormai è un classico e mostra da dove nascono tante delle ossessioni americane che esistono ancora oggi.
2) Una ragazza da Tiffany, di S. Vreeland. Lungo, molto lungo, soprattutto nelle descrizioni delle opere create, ma bello, emozionante, soprattutto perché nelle note alla fine della storia si scopre una cosa sulla protagonista che mi ha emozionato.
3) I Beatles in India, di L. Laphalm. Comprato e letto al'interno del Salone del Libro a Torino. Carino, per fanatici dell'epoca :)
4) Gli sdraiati, di M. Serra. L'ho trovato piuttosto noioso, pur se comprensibile nello sguardo "da genitore" che getta sui figli.
5) L'amore semplicemente, di Alessandro Golinelli. Tenero, dolce, sussurrato in un'epoca in cui gridano tutti. E con il finale che non ti aspetti, purtroppo (ma non perché sia scritto male!). Poi l'ho letto in vista di un futuro (e ora imminente) incontro con l'autore, quindi con molta curiosità, che non è stata delusa.
6) Divergent, di V. Roth. Carino, troppo adolescenziale in certi punti, ma immagino che per il genere questo sia un vantaggio, in realtà ^^'
7) La grande amica, di C. Dunne. Ok, è scritto bene, si legge in fretta, è una storia carina, e una amica che credevamo eterna che si rivela tutt'altro la abbiamo avuta tutte. Ma perché usare il carattere 14 per far pesare il libro un po' di più? Io ho usato questo trucchetto nello scrivere la tesi di laurea, ma lì non avevo certo lettori da "spennare"...
8) La strada verso casa, di Fabio Volo. A me lui sta simpatico, scrive cose spiritose ma questo libro l'ho trovato di una noia mortale, banalissimo nelle descrizioni anche delle emozioni. Mi spiace, perché ci vedo dietro un lavoro da parte di Volo per cercare di dare più spessore ai suoi personaggi...ma secondo me non ce la fa proprio. Per fortuna esistono le biblioteche e non ho speso nemmeno un euro :D
9) Marina Bellezza, di S. Avallone. Che dire...carino, troppo lungo in alcune parti che potevano essere tranquillamente riassunte in meno pagine. Ma niente di eclatante, Acciaio aveva un'altra forza, a mio parere.
Scusate se non metto foto, ma stasera non riesco in nessun modo...che avrò fatto al mio pc?
Spero che qualcuno di voi abbia voglia di condividere le sue letture, o le sue opinioni sui libri che ho letto.
Vi aspetto :)

giovedì 31 luglio 2014

Letture di aprile

Progrediamo velocemente verso l'estate, sempre che si possa chiamare estate (per ora) questa stagione non stagione che stiamo attraversando.
p.s. ci sono milioni di argomenti su cui vorrei scrivere, in realtà. Dalla Palestina che sta morendo lentamente sotto il fuoco israeliano, alla cronica mancanza di diritti civili che affligge l'Italia, passando anche per la situazione ucraina e la politica nostrana. Non è detto che non tiri fuori qualcosa anche su quello. Per ora però è lo sdegno generale verso tutte queste situazioni che mi blocca le parole, e allora preferisco magari provare ad agire (manifestazioni, raccolte fondi, informarmi di più) e parlare qui di un argomento che conosco bene.

"La lettrice" (A. Francoise), carino, ma non mi ha entusiasmato più di tanto. Un bell'esercizio di stile per spiegarci la passione dell'autrice verso la lettura.



"Mi hai cambiato la vita" (Abdel Sellou), libro che racconta le vicende del film "Quasi amici" viste dalla parte del badante.
Molto bello, diretto, sincero.
Lo consiglio proprio, soprattutto per chi ha tanti pregiudizi, sia verso chi non è della propria razza che verso le persone con gravi disabilità, per imparare che niente è mai come sembra e che andando al di là dei pregiudizi possono nascere cose inaspettate.



"Storie del bosco antico" (Mauro Corona), nì, nel senso che sono brevi storielle per lo più per bambini, credo, poetiche ma troppo infarcite di cattolicesimo per essere considerate fiabe per tutti (non ho - quasi - nulla contro il cattolicesimo, sia chiaro, solo che non mi piacciono le fiabe narrate da laici che ne grondano da capo a coda)

"Il gioco di Ripper" (Isabel Allende)...non dico delusa, perché lei scrive sempre bene, ma il thriller non è decisamente nelle sue corde. Comunque Isabelita è da leggere sempre, ma sono di parte :D
Ah, lo scrittore che troverete citato spesso e volentieri quando nel romanzo si parla dei libri che i protagonisti stanno leggendo è il marito della scrittrice, Tom Gordon, scrittore a sua volta. Insomma, tutto in famiglia!

"L'aiuto" (Katheryn Stockett). Leggetelo. E' bellissimo, toccante, vi farà ridere in certi punti ed indignare in altri. E soprattutto vi farà sentire sulla vostra pelle il bruciare delle discriminazioni.
Vogliamo scomodare Che Guevara? Scomodiamolo, fa sempre bene :) "Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo."
Ecco, con questo libro mi è successo. Ero ognuna delle donne nere discriminate mentre leggevo il libro, e non ho potuto fare a meno di pensare che se oggi sostituissimo la parola "gay" alla parola "negro" in racconti come questo molti diventerebbero più umani nei confronti degli omosessuali...
E' il libro da cui è stato tratto il film "The help".

"La famiglia Sappington" (Lois Lowry), un libro per ragazzi, carino, leggibile in un'oretta o poco più. Molto divertente alla fine il sommario di tutti i libri per ragazzi con protagonisti orfani infelici.

"Revolutionary Road" (Richard Yates). Difficile, lento rispetto ai romanzi moderni, ma secondo me ormai può essere considerato un classico della letteratura americana. Descrive perfettamente l'attimo in cui l'America passa dalla festosità dell'immediato dopoguerra al nascere delle prime, devastanti nevrosi sociali che ancora oggi resistono. Leggetelo, anche se vi ci vorrà un mese intero e lo intermezzerete con altri libri, come è successo a me :)

martedì 22 luglio 2014

Partiamo da qualche mese fa...letture di marzo

Dato che non ho moltissimo tempo, e voglio sottrarne ancora meno alla lettura, gioco un po' sporco e pubblico prima le mie letture passate, mese per mese da quando ho cominciato a parlarne con altri blogger.
Al via quindi le letture di marzo :)

"L'analfabeta che sapeva contare" di J. Jonasson. 
Senza alcun dubbio il romanzo più riuscito è il primo, ovvero "Il centenario che saltò dalla finsetra e scomparve", ma anche questo si fa leggere con piacere.
Divertente è vedere come la catena di eventi narrati è assolutamente folle, sia per numero di coincidenze che per gli eventi in sé, appunto, ma avrebbe potuto essere reale.
Da leggere? Sì, per chi ha amato il primo romanzo e anche per chi grazie a questo potrà scoprirlo.



"La ladra della primavera" di M. Fiorato
Cosa sarebbe successo se l'Italia fosse diventata uno Stato unitario molto prima del 1861? E guidata da un sovrano molto particolare, Lorenzo il Magnifico.
Dubbio tremendo che mi resta in testa dopo la lettura di questo romanzo storico.
Parte un po' in sordina, con quella che sembra la scontata storia d'amore tra una giovane puttana fiorentina che si mette nei guai per aver rubato il bozzetto del quadro di Botticelli (la "Primavera") e il nobile novizio di un convento che decide di aiutarla, si riscatta man mano che si prosegue nella lettura, diventando un buon romanzo giallo storico.

"Il romanzo nel tram" di B. Perez Galdos.
Va beh, questo è appena di 50 pagine, non so se vale come libro, comunque penso che vada letto!

"Sapeva di acqua piovana con una traccia di sale" di I. Miller.
Carino, anche se un po' adolescenziale. Mi avrebbe fatto bene leggerlo da adolescente, appunto.
In Italia mancano completamente le storie di giovani che si scoprono gay e si trovano ad affrontare tutta una serie di problematiche che spesso li schiaccia, quindi ben vengano libri di questo tipo, che sanno affrontare con delicatezza certi temi e che presentano comunque modelli positivi anche se non, per così dire, main stream.


"84, Charing Cross Road" di H. Hanff.
Breve romanzo epistolare, molto delicato.
Se avete un'ora libera leggetelo anche solo per avere consigli su libri antichi o di inizio '900 da leggere :)
E per ricordarsi di mettere sempre in pratica le cose che vogliamo fare!

lunedì 21 luglio 2014

Perché non i libri?

Mi sono accorta che uso più i blog degli altri che il mio...semplicemente perché posso parlare della mia passione: i libri!
E allora perché non recuperare i miei commenti e pubblicare post su quello che leggo?
Beninteso, senza nessuna pretesa di passare come critica di spessore. Anche perché leggo più o meno solo quello che la mia testolina vuole oppure ciò che mi pseudoimpone il lavoro.
E soprattutto perché mi manca il tempo per analizzare per bene tutti i libri che leggo, che sono un bel po', in effetti :)

sabato 12 luglio 2014

Palestina e Israele

Ci ricordiamo VIK?
Ecco la sua voce ancora viva che ci racconta un po' meglio alcune cose sul conflitto palestino-israeliano.
Mentre guardate il video (è un po' lungo, prendetevi tempo), ricordate però che io credo che sia Israele che Palestina partano da posizioni in cui entrambe le parti hanno sia torto che ragione, ma credo anche che due o tre razzi ridicoli di Hamas non valgano il massacro che si sta perpetrando a Gaza. Non che sia giusto che Hamas lanci razzi, eh? Ma al momento in cui scrivo vittime israeliana ZERO vittime palestinesi (esclusivamente civili) CENTOVENTI NEGLI ULTIMI TRE GIORNI...



mercoledì 2 aprile 2014

Sui genitori che rovinano la vita dei figli

Non ho nessuna pretesa pedagogica in quel che scrivo, prendetelo come sfogo personale e stop.
Niente da dire sulla mia famiglia, in cui sono sempre stata trattata come Persona e come Figlia, tanto da permettermi di arredare casa dei miei e (tentare di) andarci a vivere con la mia fidanzata, con qualche malumore ma mi hanno messo sempre in condizione di decidere da me cosa va bene e cosa no per la mia vita.
Altra cosa è la famiglia composta da quelli che possiamo definire "i miei suoceri".
Da quando la mia fidanzata è al mondo il loro compito pare essere quello di renderla insicura, schernirla nei modi peggiori e sottometterla psicologicamente.
Tutto ciò, ovviamente, perché fin dalla tenera infanzia è apparso subito ovvio che lei potesse essere lesbica.
Certo, poteva capitarle ben di peggio. I suoi avrebbero potuto picchiarla, costringerla a "terapie riparative", buttarla in mezzo ad una strada. Ma trentaquattro anni di angherie psicologiche io li vedo comunque un castigo del tutto immotivato.
Per dire, la mia fidanzata non riesce a ricordarsi una volta in cui la madre le ha detto "ti voglio bene", oppure una volta in cui suo padre abbia iniziato spontaneamente a parlarle se non per insultarla o chiederle di fare qualcosa. E nonostante questo li ama incondizionatamente come ogni figlio dovrebbe fare.
Io già così li ritengo due pessimi soggetti, totalmente incapaci di avere relazioni di vero affetto verso le persone, ma da quando la possibilità di una convivenza è diventata una certezza a portata di mano la mia stima per loro ha raggiunto se possibile livelli ancora più infimi.
Non si può neanche accennare alla cosa che la madre diventa una iena, urla, insulta, mentre il padre diventa parte dei muri dietro di lei e perde completamente quel poco spessore che ha.
E tutto questo perché, udite udite, i figli che non si sposano regolarmente con un matrimonio eterosessuale non hanno diritto ad avere una vita propria finché i genitori sono al mondo, in quanto la loro vita appartiene ai genitori. In caso di emancipazione per motivi diversi il figlio colpevole viene ripudiato dalla famiglia, perde il diritto ad avere una casa paterna e anche a frequentare i nipoti (cosa che hanno messo già in pratica con la figlia più piccola).
E quindi: convivenza rimandata a chissà quando, pianti, sceneggiate, salute che va a farsi benedire ogni tre per due.
Se state pensando che magari i miei "suoceri" siano delle persone con poca cultura, molto religiosi, che non hanno potuto studiare o che non hanno avuto possibilità di farsi una cultura personale leggendo e viaggiando, ebbene, sappiate che sono due stimati professionisti, laureati, che non hanno particolari credenze religiose, con ottime capacità economiche e che viaggiano spesso, anche all'estero. E, sì, siamo nel 2014, non nel 1534.
In tutto questo ovviamente la mia fidanzata sta malissimo, ha dovuto anche iniziare ad andare da uno psicologo per reggere la pressione che ha in casa (e anche lì, insulti e prese in giro a non finire, perché solo i malati hanno bisogno di uno psicologo), con tutto che guadagna un niente e ovviamente i suoi non le passano un euro neanche per la salute.
Io la ammiro. La amo e la ammiro anche perché si ostina comunque ad amarli e a rispettarli, mentre da loro ha ricevuto quasi solo cattiverie.
Ma che diritto hanno quei due a rovinarle la vita così, solo per il gusto di farlo? Non si rendono conto che il tempo andato non torna più, e che è solo l'amore che dà un senso alle nostre azioni?
Che diritto hanno di calpestare il fiore bellissimo e delicato che è la mia fidanzata solo perché lei non è nata esattamente come volevano loro?
Io voglio donarle una famiglia vera, basata sull'amore reciproco, in cui si sta insieme perché ognuno è libero di sceglierlo, e non di subirlo.
Amore, se leggerai mai queste righe, perdonami se a volte non ho pazienza, se non capisco tutto quello che stai passando. Perdonami se non ho rispetto per chi ti ha donata al mondo, se sembro fredda.
Io sono pronta ad accoglierti nella nostra casetta, quando ti sentirai pronta per affrontare tutto.

martedì 1 aprile 2014

L'opera prima

Come ci si deve sentire, a scrivere subito la tua opera più bella, quella che ti garantirà fama immortale (si presume), quella al cui confronto spariranno tutte le produzioni successive?
Me lo sto chiedendo mentre leggo "Revolutionary Road" di Richard Yates, e, fatto curioso, me lo sono chiesta durante la lettura di "Il caso Harry Quebert", in cui ad uno dei personaggi capitava la stessa cosa.
Deve essere devastante e tremendamente decadente sapere che si è già dato tutto, in un'unica e incandescente fiammata di genio, e che niente potrà mai più avvicinarsi.
Ovvio, a me non capiterà mai, ma mi immagino questi autori guardare il tramonto, seduti su una terrazza che guarda l'oceano, un bicchiere di whisky tra le mani. E aspettare, aspettare che il genio capriccioso torni ad abitare le loro penne, e consumarsi in quell'attesa senza pace. Mi sembra quasi di sentire, di provare, quello che sentono loro.
Forse è ora che posi per un po' i libri e che vada a prendere una bella boccata d'aria, va' :)

martedì 4 febbraio 2014

Una lavatrice in regalo

Oggi mia zia ha pensato di regalarmi in un colpo solo lavatrice e tv.
Che fortuna spettacolare!
Ovviamente io non mi sono fatta mancare la crisi d'ansia sulla scelta della lavatrice: quasi tutti i modelli "abbordabili" provenivano infatti dalla ElettroLux, e la mia coscienza etica ha iniziato a fare le capriole.
Sono anche riuscita a coinvolgere il proprietario del negozio in un mini dibattito sulla possibilità o meno di boicottare il marchio.
Lui, molto sinceramente, mi ha detto che se avesse avuto a cuore solo il suo personale guadagno mi avrebbe indirizzato su un marchio tedesco o simile, sicuro di vendermi la Ferrari delle lavatrici e guadagnarci un botto, ma pensa che in questo momento l'industria italiana vada sostenuta, incoraggiata a rimanere anziché scappare.
Ci ho ragionato su un po' per conto mio, e poi gli ho dato ragione.
Non sono ancora sicura di aver fatto la scelta eticamente meno peggio, e questo mi disturba un po'. Però nella vita vanno fatte delle scelte, ogni giorno, e anche una stupidaggine come l'acquisto di una lavatrice ne comporta. Ebbene, magari avrò sbagliato e avrò aiutato il capitalismo che tanto rifuggo, però ho cercato davvero di ragionare per il meglio. Spero che così almeno ci sia un giorno in più di stipendio per un lavoratore...

sabato 1 febbraio 2014

Del profumo di vaniglia e altri titoli alimentari per i libri...

Mi sono sempre chiesta perché spopolassero quegli orribili titoli per i libri, che ultimamente sembra debbano per forza contenere il nome di qualche spezia o di qualche ingrediente per la cucina.
"Il vento che sa di miele e di cannella", "Il profumo dello zucchero a velo", "Miele amaro e mandorle dolci", e chi più ne ha più ne metta. Melassa allo stato puro, così, senza un perché, spesso fregandosene anche del titolo originale che nulla ha a che vedere con quello dell'edizione italiana.
Poi stasera ho passato tutta la serata a cucinare con la mia ragazza, prima una versione cicciosa della mozzarella in carrozza, poi pancakes a volontà.
E mentre ci davamo il bacio della buonanotte mi sono sentita avvolta dal profumo dello zucchero a velo, e improvvisamente ecco che tutti quei titoli mielosi hanno acquistato significato...
Capisci di essere invecchiata quando inizia a pensare ai titoli di certi romanzi quando stai con la tua dolce metà :'D