Continuo a non rassegnarmi all'abbandono di questo blog.
Pare evidente che non sono in grado di seguirlo con costanza e dedizione, ma a mia discolpa posso dire che ormai è un anno da quando non ho più un computer a casa, devo accontentarmi di quello sul posto di lavoro.
La causa? La pigrizia nel sostituire il mio pc precedente, deceduto senza pietà in un caldo mattino della scorsa estate, in primis. Poi la cronica mancanza di una entrata certa, nonostante un secondo lavoro appassionante e coinvolgente ma non in grado di rendermi economicamente indipendente.
E una depressione costante che fa da contorno alla situazione lavorativa personale stabile solo nell'instabilità, a un mondo che va sempre più verso qualcosa di brutto e irreversibile ma che non viene ascoltato nel modo giusto.
Giorni in cui lacrime e parole scorrono copiose.
Quindi: aspettatevi altri post, a breve e senza nessuna logica.
Le cose da dire sarebbero milioni, ma la sirenza del silenzio, del lasciare meno tracce possibili su questa Terra ove chiunque sembra preso dalla smania di apparire, è sempre molto affascinante.
Dovrò trovare un giusto compromesso con me stessa.
La teoria delle nuvole
venerdì 15 luglio 2016
martedì 22 marzo 2016
In the age of information
Non posso e non voglio fermarmi a commentare quanto successo negli ultimi mesi (attentati, migranti, sciacallaggio vario da parte di certi politici e dei loro seguaci). Voglio solo fermarmi un attimo e riflettere su un paio di cose.
È assolutamente evidente a chiunque che i nostri modelli culturali ed economici sono falliti miseramente.
Anche il pacifismo fine a se stesso, alla "guardate come siamo bravi siamo contro la guerra", che non porta altre azioni oltre alle marce e alle sfilate, forse addirittura rischia di peggiorare le cose, perché sistema le coscienze e non spinge le persone a cercare la vera radice dei problemi.
L'unica cosa capace di portare risultati, seppur piccoli e frammentati nel tempo, è l'azione concreta che ognuno di noi può portare nel mondo.
Sono contraria alle logiche di sviluppo neocolonialista del c.d. "mondo occidentale"?
Bene, allora sono anche disposta a consumare meno energia per scaldare casa in inverno, non sprecare corrente lasciando accese tutte le luci, usare solo l'acqua di cui ho bisogno.
Ma anche: modificare le mie abitudini di acquisto, prediligere acquisti col minor impatto possibile, premiare aziende dai comportamenti etici.
È ovvio che questo significa cambiare le nostre abitudini, in alcuni casi anche radicalmente.
Significa andare incontro a chi ha meno, significa essere disposti ad accogliere e proteggere chi scappa dalla parte del mondo rovinata dal nostro egoismo consumistico.
Ma significa anche, più di tutto, lavorare concretamente perché nel mondo ci sia più giustizia e più etica.
Chi ha voglia di farsi esplodere in nome di non si sa che, se può avere una casa ed un lavoro dignitoso, e insieme a lui tutti quelli a cui è legato?
Ovviamente la sto facendo semplice, perché, come detto all'inizio, questo post non è nato con l'intento di approfondire l'argomento, ma solo di lasciare spunti per riflettere.
Per iniziare ad approfondire il problema vi consiglio la lettura di un recente saggio di Noam Chomsky e Andre Vltchek, "Terrorismo Occidentale. Da Hiroshima ai droni" (ed. Ponte alle Grazie).
Perché a volte bisogna conoscere tutto il contesto, e non solo quello che abbiamo davanti agli occhi ogni giorno.
Non possiamo certo riuscire a sapere tutto, ma dobbiamo ricordare che
(immagine tratta da http://worldlyminds.com)
È assolutamente evidente a chiunque che i nostri modelli culturali ed economici sono falliti miseramente.
Anche il pacifismo fine a se stesso, alla "guardate come siamo bravi siamo contro la guerra", che non porta altre azioni oltre alle marce e alle sfilate, forse addirittura rischia di peggiorare le cose, perché sistema le coscienze e non spinge le persone a cercare la vera radice dei problemi.
L'unica cosa capace di portare risultati, seppur piccoli e frammentati nel tempo, è l'azione concreta che ognuno di noi può portare nel mondo.
Sono contraria alle logiche di sviluppo neocolonialista del c.d. "mondo occidentale"?
Bene, allora sono anche disposta a consumare meno energia per scaldare casa in inverno, non sprecare corrente lasciando accese tutte le luci, usare solo l'acqua di cui ho bisogno.
Ma anche: modificare le mie abitudini di acquisto, prediligere acquisti col minor impatto possibile, premiare aziende dai comportamenti etici.
È ovvio che questo significa cambiare le nostre abitudini, in alcuni casi anche radicalmente.
Significa andare incontro a chi ha meno, significa essere disposti ad accogliere e proteggere chi scappa dalla parte del mondo rovinata dal nostro egoismo consumistico.
Ma significa anche, più di tutto, lavorare concretamente perché nel mondo ci sia più giustizia e più etica.
Chi ha voglia di farsi esplodere in nome di non si sa che, se può avere una casa ed un lavoro dignitoso, e insieme a lui tutti quelli a cui è legato?
Ovviamente la sto facendo semplice, perché, come detto all'inizio, questo post non è nato con l'intento di approfondire l'argomento, ma solo di lasciare spunti per riflettere.
Per iniziare ad approfondire il problema vi consiglio la lettura di un recente saggio di Noam Chomsky e Andre Vltchek, "Terrorismo Occidentale. Da Hiroshima ai droni" (ed. Ponte alle Grazie).
Perché a volte bisogna conoscere tutto il contesto, e non solo quello che abbiamo davanti agli occhi ogni giorno.
Non possiamo certo riuscire a sapere tutto, ma dobbiamo ricordare che
(immagine tratta da http://worldlyminds.com)
giovedì 3 dicembre 2015
La fatica!
Vorrei scrivere di tutto, e finisce che non scrivo niente.
Vorrei parlare di mille mila cose, e invece scelgo spesso il silenzio e la riflessione invece delle parole, anche scritte.
Negli ultimi mesi sono state tantissime esperienze e tanti pensieri che mi hanno attraversata e cambiata.
Così tanti che è davvero una fatica impossibile riuscire a tradurli tutti in parole. La voglia c'è, poi mi manca la forza.
Ho quindi deciso di scrivere compulsivamente ogni volta che me ne capita l'occasione, con buona pace dei lunghi silenzi o delle pagine troppo affollate.
Ma che fatica essere così incostante :)
Vorrei parlare di mille mila cose, e invece scelgo spesso il silenzio e la riflessione invece delle parole, anche scritte.
Negli ultimi mesi sono state tantissime esperienze e tanti pensieri che mi hanno attraversata e cambiata.
Così tanti che è davvero una fatica impossibile riuscire a tradurli tutti in parole. La voglia c'è, poi mi manca la forza.
Ho quindi deciso di scrivere compulsivamente ogni volta che me ne capita l'occasione, con buona pace dei lunghi silenzi o delle pagine troppo affollate.
Ma che fatica essere così incostante :)
martedì 12 maggio 2015
Non ce la posso fare
Convivenza,lavoro,famiglia,spese,guerre,no global,noexpo,amici che non senti mai,altri che senti sempre e non sono amici,colleghi,disarti vari,farsi una cultura,non avere tempo,averne troppo nel momento sbagliato,Kobane,le vacanze,essere seri,esserlo troppo poco,ridere,non ridere,volere fare e non riuscire,fare e non sapere come,cercare interessi,averne troppi,matrimoni,feste comandate,feste laiche,cortei,dimenticare ricorrenze. Vita di tutti i giorni.
E potrei continuare.
Qualche tempo fa su Internazionale è uscito un servizio sul dolore cosmico. Vale la pena di leggerselo, è qui
Ed è precisamente come mi sento in questo periodo.
Poi mi giro nel letto durante la notte, e lei nel sonno cerca la mia mano, e improvvisamente il dolore tace...(pensare che Tiziano Ferro non è esattamente il mio cantante preferito)
Se avete dei dubbi sulla convivenza, e amate davvero la vostra metà, buttateli dalla finestra e fatelo subito. Nessun problema sarà più grande della soluzione che troverete insieme.
Nonostante il dolore cosmico.
L'amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte?
E potrei continuare.
Qualche tempo fa su Internazionale è uscito un servizio sul dolore cosmico. Vale la pena di leggerselo, è qui
Ed è precisamente come mi sento in questo periodo.
Poi mi giro nel letto durante la notte, e lei nel sonno cerca la mia mano, e improvvisamente il dolore tace...(pensare che Tiziano Ferro non è esattamente il mio cantante preferito)
Se avete dei dubbi sulla convivenza, e amate davvero la vostra metà, buttateli dalla finestra e fatelo subito. Nessun problema sarà più grande della soluzione che troverete insieme.
Nonostante il dolore cosmico.
L'amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte?
giovedì 11 settembre 2014
Con chi sono in debito
Mi sembra giusto aggiungere un post per ringraziare Claudia, la ragazza che mi ha ispirato l'elenco letture per il mio blog.
Questo è il suo, spero che vorrete conoscerla :)
http://vitadici.blogspot.it/
Questo è il suo, spero che vorrete conoscerla :)
http://vitadici.blogspot.it/
Letture di maggio
Pensavate che mi fossi persa, eh?
E invece ero solo in ferie :)
Torniamo indietro di qualche mese, ecco le mie letture di maggio!
1) Revolutionary Road, di R. Yates. in realtà l'avevo iniziato in aprile, ma ci ho messo così tanto a leggerlo che pensavo mi avrebbe bloccata per tutto maggio. E' un bel libro, ma rispetto a quelli moderni si affronta sicuramente con più fatica. Io comunque lo consiglio, ormai è un classico e mostra da dove nascono tante delle ossessioni americane che esistono ancora oggi.
2) Una ragazza da Tiffany, di S. Vreeland. Lungo, molto lungo, soprattutto nelle descrizioni delle opere create, ma bello, emozionante, soprattutto perché nelle note alla fine della storia si scopre una cosa sulla protagonista che mi ha emozionato.
3) I Beatles in India, di L. Laphalm. Comprato e letto al'interno del Salone del Libro a Torino. Carino, per fanatici dell'epoca :)
4) Gli sdraiati, di M. Serra. L'ho trovato piuttosto noioso, pur se comprensibile nello sguardo "da genitore" che getta sui figli.
5) L'amore semplicemente, di Alessandro Golinelli. Tenero, dolce, sussurrato in un'epoca in cui gridano tutti. E con il finale che non ti aspetti, purtroppo (ma non perché sia scritto male!). Poi l'ho letto in vista di un futuro (e ora imminente) incontro con l'autore, quindi con molta curiosità, che non è stata delusa.
6) Divergent, di V. Roth. Carino, troppo adolescenziale in certi punti, ma immagino che per il genere questo sia un vantaggio, in realtà ^^'
7) La grande amica, di C. Dunne. Ok, è scritto bene, si legge in fretta, è una storia carina, e una amica che credevamo eterna che si rivela tutt'altro la abbiamo avuta tutte. Ma perché usare il carattere 14 per far pesare il libro un po' di più? Io ho usato questo trucchetto nello scrivere la tesi di laurea, ma lì non avevo certo lettori da "spennare"...
8) La strada verso casa, di Fabio Volo. A me lui sta simpatico, scrive cose spiritose ma questo libro l'ho trovato di una noia mortale, banalissimo nelle descrizioni anche delle emozioni. Mi spiace, perché ci vedo dietro un lavoro da parte di Volo per cercare di dare più spessore ai suoi personaggi...ma secondo me non ce la fa proprio. Per fortuna esistono le biblioteche e non ho speso nemmeno un euro :D
9) Marina Bellezza, di S. Avallone. Che dire...carino, troppo lungo in alcune parti che potevano essere tranquillamente riassunte in meno pagine. Ma niente di eclatante, Acciaio aveva un'altra forza, a mio parere.
Scusate se non metto foto, ma stasera non riesco in nessun modo...che avrò fatto al mio pc?
Spero che qualcuno di voi abbia voglia di condividere le sue letture, o le sue opinioni sui libri che ho letto.
Vi aspetto :)
E invece ero solo in ferie :)
Torniamo indietro di qualche mese, ecco le mie letture di maggio!
1) Revolutionary Road, di R. Yates. in realtà l'avevo iniziato in aprile, ma ci ho messo così tanto a leggerlo che pensavo mi avrebbe bloccata per tutto maggio. E' un bel libro, ma rispetto a quelli moderni si affronta sicuramente con più fatica. Io comunque lo consiglio, ormai è un classico e mostra da dove nascono tante delle ossessioni americane che esistono ancora oggi.
2) Una ragazza da Tiffany, di S. Vreeland. Lungo, molto lungo, soprattutto nelle descrizioni delle opere create, ma bello, emozionante, soprattutto perché nelle note alla fine della storia si scopre una cosa sulla protagonista che mi ha emozionato.
3) I Beatles in India, di L. Laphalm. Comprato e letto al'interno del Salone del Libro a Torino. Carino, per fanatici dell'epoca :)
4) Gli sdraiati, di M. Serra. L'ho trovato piuttosto noioso, pur se comprensibile nello sguardo "da genitore" che getta sui figli.
5) L'amore semplicemente, di Alessandro Golinelli. Tenero, dolce, sussurrato in un'epoca in cui gridano tutti. E con il finale che non ti aspetti, purtroppo (ma non perché sia scritto male!). Poi l'ho letto in vista di un futuro (e ora imminente) incontro con l'autore, quindi con molta curiosità, che non è stata delusa.
6) Divergent, di V. Roth. Carino, troppo adolescenziale in certi punti, ma immagino che per il genere questo sia un vantaggio, in realtà ^^'
7) La grande amica, di C. Dunne. Ok, è scritto bene, si legge in fretta, è una storia carina, e una amica che credevamo eterna che si rivela tutt'altro la abbiamo avuta tutte. Ma perché usare il carattere 14 per far pesare il libro un po' di più? Io ho usato questo trucchetto nello scrivere la tesi di laurea, ma lì non avevo certo lettori da "spennare"...
8) La strada verso casa, di Fabio Volo. A me lui sta simpatico, scrive cose spiritose ma questo libro l'ho trovato di una noia mortale, banalissimo nelle descrizioni anche delle emozioni. Mi spiace, perché ci vedo dietro un lavoro da parte di Volo per cercare di dare più spessore ai suoi personaggi...ma secondo me non ce la fa proprio. Per fortuna esistono le biblioteche e non ho speso nemmeno un euro :D
9) Marina Bellezza, di S. Avallone. Che dire...carino, troppo lungo in alcune parti che potevano essere tranquillamente riassunte in meno pagine. Ma niente di eclatante, Acciaio aveva un'altra forza, a mio parere.
Scusate se non metto foto, ma stasera non riesco in nessun modo...che avrò fatto al mio pc?
Spero che qualcuno di voi abbia voglia di condividere le sue letture, o le sue opinioni sui libri che ho letto.
Vi aspetto :)
giovedì 31 luglio 2014
Letture di aprile
Progrediamo velocemente verso l'estate, sempre che si possa chiamare estate (per ora) questa stagione non stagione che stiamo attraversando.
p.s. ci sono milioni di argomenti su cui vorrei scrivere, in realtà. Dalla Palestina che sta morendo lentamente sotto il fuoco israeliano, alla cronica mancanza di diritti civili che affligge l'Italia, passando anche per la situazione ucraina e la politica nostrana. Non è detto che non tiri fuori qualcosa anche su quello. Per ora però è lo sdegno generale verso tutte queste situazioni che mi blocca le parole, e allora preferisco magari provare ad agire (manifestazioni, raccolte fondi, informarmi di più) e parlare qui di un argomento che conosco bene.
"La lettrice" (A. Francoise), carino, ma non mi ha entusiasmato più di tanto. Un bell'esercizio di stile per spiegarci la passione dell'autrice verso la lettura.
"Mi hai cambiato la vita" (Abdel Sellou), libro che racconta le vicende del film "Quasi amici" viste dalla parte del badante.
Molto bello, diretto, sincero.
Lo consiglio proprio, soprattutto per chi ha tanti pregiudizi, sia verso chi non è della propria razza che verso le persone con gravi disabilità, per imparare che niente è mai come sembra e che andando al di là dei pregiudizi possono nascere cose inaspettate.
"Storie del bosco antico" (Mauro Corona), nì, nel senso che sono brevi storielle per lo più per bambini, credo, poetiche ma troppo infarcite di cattolicesimo per essere considerate fiabe per tutti (non ho - quasi - nulla contro il cattolicesimo, sia chiaro, solo che non mi piacciono le fiabe narrate da laici che ne grondano da capo a coda)
"Il gioco di Ripper" (Isabel Allende)...non dico delusa, perché lei scrive sempre bene, ma il thriller non è decisamente nelle sue corde. Comunque Isabelita è da leggere sempre, ma sono di parte :D
Ah, lo scrittore che troverete citato spesso e volentieri quando nel romanzo si parla dei libri che i protagonisti stanno leggendo è il marito della scrittrice, Tom Gordon, scrittore a sua volta. Insomma, tutto in famiglia!
"L'aiuto" (Katheryn Stockett). Leggetelo. E' bellissimo, toccante, vi farà ridere in certi punti ed indignare in altri. E soprattutto vi farà sentire sulla vostra pelle il bruciare delle discriminazioni.
Vogliamo scomodare Che Guevara? Scomodiamolo, fa sempre bene :) "Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo."
Ecco, con questo libro mi è successo. Ero ognuna delle donne nere discriminate mentre leggevo il libro, e non ho potuto fare a meno di pensare che se oggi sostituissimo la parola "gay" alla parola "negro" in racconti come questo molti diventerebbero più umani nei confronti degli omosessuali...
E' il libro da cui è stato tratto il film "The help".
"La famiglia Sappington" (Lois Lowry), un libro per ragazzi, carino, leggibile in un'oretta o poco più. Molto divertente alla fine il sommario di tutti i libri per ragazzi con protagonisti orfani infelici.
"Revolutionary Road" (Richard Yates). Difficile, lento rispetto ai romanzi moderni, ma secondo me ormai può essere considerato un classico della letteratura americana. Descrive perfettamente l'attimo in cui l'America passa dalla festosità dell'immediato dopoguerra al nascere delle prime, devastanti nevrosi sociali che ancora oggi resistono. Leggetelo, anche se vi ci vorrà un mese intero e lo intermezzerete con altri libri, come è successo a me :)
p.s. ci sono milioni di argomenti su cui vorrei scrivere, in realtà. Dalla Palestina che sta morendo lentamente sotto il fuoco israeliano, alla cronica mancanza di diritti civili che affligge l'Italia, passando anche per la situazione ucraina e la politica nostrana. Non è detto che non tiri fuori qualcosa anche su quello. Per ora però è lo sdegno generale verso tutte queste situazioni che mi blocca le parole, e allora preferisco magari provare ad agire (manifestazioni, raccolte fondi, informarmi di più) e parlare qui di un argomento che conosco bene.
"La lettrice" (A. Francoise), carino, ma non mi ha entusiasmato più di tanto. Un bell'esercizio di stile per spiegarci la passione dell'autrice verso la lettura.
"Mi hai cambiato la vita" (Abdel Sellou), libro che racconta le vicende del film "Quasi amici" viste dalla parte del badante.
Molto bello, diretto, sincero.
Lo consiglio proprio, soprattutto per chi ha tanti pregiudizi, sia verso chi non è della propria razza che verso le persone con gravi disabilità, per imparare che niente è mai come sembra e che andando al di là dei pregiudizi possono nascere cose inaspettate.
"Storie del bosco antico" (Mauro Corona), nì, nel senso che sono brevi storielle per lo più per bambini, credo, poetiche ma troppo infarcite di cattolicesimo per essere considerate fiabe per tutti (non ho - quasi - nulla contro il cattolicesimo, sia chiaro, solo che non mi piacciono le fiabe narrate da laici che ne grondano da capo a coda)
"Il gioco di Ripper" (Isabel Allende)...non dico delusa, perché lei scrive sempre bene, ma il thriller non è decisamente nelle sue corde. Comunque Isabelita è da leggere sempre, ma sono di parte :D
Ah, lo scrittore che troverete citato spesso e volentieri quando nel romanzo si parla dei libri che i protagonisti stanno leggendo è il marito della scrittrice, Tom Gordon, scrittore a sua volta. Insomma, tutto in famiglia!
"L'aiuto" (Katheryn Stockett). Leggetelo. E' bellissimo, toccante, vi farà ridere in certi punti ed indignare in altri. E soprattutto vi farà sentire sulla vostra pelle il bruciare delle discriminazioni.
Vogliamo scomodare Che Guevara? Scomodiamolo, fa sempre bene :) "Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo."
Ecco, con questo libro mi è successo. Ero ognuna delle donne nere discriminate mentre leggevo il libro, e non ho potuto fare a meno di pensare che se oggi sostituissimo la parola "gay" alla parola "negro" in racconti come questo molti diventerebbero più umani nei confronti degli omosessuali...
E' il libro da cui è stato tratto il film "The help".
"La famiglia Sappington" (Lois Lowry), un libro per ragazzi, carino, leggibile in un'oretta o poco più. Molto divertente alla fine il sommario di tutti i libri per ragazzi con protagonisti orfani infelici.
"Revolutionary Road" (Richard Yates). Difficile, lento rispetto ai romanzi moderni, ma secondo me ormai può essere considerato un classico della letteratura americana. Descrive perfettamente l'attimo in cui l'America passa dalla festosità dell'immediato dopoguerra al nascere delle prime, devastanti nevrosi sociali che ancora oggi resistono. Leggetelo, anche se vi ci vorrà un mese intero e lo intermezzerete con altri libri, come è successo a me :)
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