martedì 22 marzo 2016

In the age of information

Non posso e non voglio fermarmi a commentare quanto successo negli ultimi mesi (attentati, migranti,  sciacallaggio vario da parte di certi politici e dei loro seguaci). Voglio solo fermarmi un attimo e riflettere su un paio di cose.
È assolutamente evidente a chiunque che i nostri modelli culturali ed economici sono falliti miseramente.
Anche il pacifismo fine a se stesso, alla "guardate come siamo bravi siamo contro la guerra", che non porta altre azioni oltre alle marce e alle sfilate, forse addirittura rischia di peggiorare le cose, perché sistema le coscienze e non spinge le persone a cercare la vera radice dei problemi.
L'unica cosa capace di portare risultati, seppur piccoli e frammentati nel tempo, è l'azione concreta che ognuno di noi può portare nel mondo.
Sono contraria alle logiche di sviluppo neocolonialista del c.d. "mondo occidentale"?
Bene, allora sono anche disposta a consumare meno energia per scaldare casa in inverno, non sprecare corrente lasciando accese tutte le luci, usare solo l'acqua di cui ho bisogno.
Ma anche: modificare le mie abitudini di acquisto, prediligere acquisti col minor impatto possibile, premiare aziende dai comportamenti etici.
È ovvio che questo significa cambiare le nostre abitudini, in alcuni casi anche radicalmente.
Significa andare incontro a chi ha meno, significa essere disposti ad accogliere e proteggere chi scappa dalla parte del mondo rovinata dal nostro egoismo consumistico.
Ma significa anche, più di tutto, lavorare concretamente perché nel mondo ci sia più giustizia e più etica.
Chi ha voglia di farsi esplodere in nome di non si sa che, se può avere una casa ed un lavoro dignitoso, e insieme a lui tutti quelli a cui è legato?
Ovviamente la sto facendo semplice, perché, come detto all'inizio, questo post non è nato con l'intento di approfondire l'argomento, ma solo di lasciare spunti per riflettere.
Per iniziare ad approfondire il problema vi consiglio la lettura di un recente saggio di Noam Chomsky e Andre Vltchek, "Terrorismo Occidentale. Da Hiroshima ai droni" (ed. Ponte alle Grazie).
Perché a volte bisogna conoscere tutto il contesto, e non solo quello che abbiamo davanti agli occhi ogni  giorno.
Non possiamo certo riuscire a sapere tutto, ma dobbiamo ricordare che
(immagine tratta da http://worldlyminds.com)



Nessun commento:

Posta un commento