sabato 3 novembre 2012

Avanti popolo!


Io mi ci sono quasi persa, nella tecnologia. Eh sì, perché non mi bastava facebook, skype, messenger, il blog. Eh no, ci voleva anche twitter. Non mi sono ancora arresa all'acquisto di uno smartphone, quello lo considero come il mio punto limite, fatto quello potrete seppellirmi nei byte, ve lo permetterò. La cosa che però non mi è sfuggita è la potenza di questi mille mila mezzi di comunicazione. Perché è vero che davanti ad uno schermo siamo in contatto con migliaia di persone e in realtà siamo soli, ma è ancor più vero che attraverso questi vettori dei nostri pensieri possiamo davvero raggiungere molti.
E allora eccoci, affido a voi tutti il mio pensiero perché possiate spargerlo il più lontano possibile. Premetto che parlo da parte coinvolta, perché mio fratello è uno dei ragazzi presi a manganellate dalla polizia mentre dimostrava PACIFICAMENTE seduto per strada davanti ai cancelli di Ikea (polo logistico di Piacenza).
Vero che lui è esponente della politica locale, vero che ha 26 anni e siede in consiglio, vero anche però che sta combattendo pacificamente una battaglia SACROSANTA che non gli frutterà nemmeno un voto, perché le persone che difende sono quasi completamente extracomunitari, e i pochi italiani coinvolti si sa che hanno la memoria corta...
E veri sono gli insulti fascisti che gli sono stati rivolti, in primis dai poliziotti, e poi da alcuni operai sottopagati che lo hanno insultato nella paura di perdere il posto di lavoro, seguendo il motto meglio schiavi senza diritti che disoccupati. Questi individui saranno i primi a beneficiare dei cambiamenti contrattuali che sta chiedendo mio fratello e con lui i lavoratori in protesta. Ebbene, questo mi fa capire ancora di più quanto siamo schiavi dei "padroni", e più ancora siamo schiavi della nostra schiavitù, che ci spinge a farci la guerra tra poveri anziché unirci per il bene comune. Ma non eravate tutti cristiani? E allora perché continuate a girare la testa dall'altra parte? Se tollerate questo, i vostri figli saranno i prossimi... (per coloro che ignorano: non è una minaccia, è una strofa di una canzone ahimè poco conosciuta)