giovedì 22 agosto 2013

At least...

...alla fine, ce la farò!
Gallipoli aspettami, mi hanno finalmente confermato le ferie (ma davvero la Puglia è la moda dell'anno? Ma perché sono sempre così disperatamente scissa dalla realtà?!).
Otto giorni non-uno-di-più ma me ne farò una ragione.
E, alla fine, mi tolgo questo sassolino(macigno?) dalla scarpa: il mio nuovo capo è UNO STRONZO.
Mi perdonerete sicuramente il francesismo quando vi spiegherò che quest'anno la coop per cui lavoro si sta fondendo con un'altra, ne sono conseguiti un po' di pasticci burocratici per cui fino ai primi dieci giorni d'agosto nessuno ha saputo dirmi se e in che periodo avrei avuto qualche giorno di ferie e quando finalmente si sono decisi a concedermi quindici giorni mi è stato detto che nella seconda settimana sarei dovuta rientrare una sera per presentare un libro, ovviamente non pagata.
Ora, capisco che con i tempi che corrono non sia il caso di lamentarsi, che la vita presenta problemi ben peggiori, ecc, ecc, ma il fatto che io sia straprecaria, con un contratto part time ma spalmato su sei giorni così non posso avere altri lavori, che io prenda sì e no 800 euro al mese e non eserciti una professione in cui la mia presenza si renda indispensabile per salvare vite umane mi fa dire che sì, anche questi sono problemi.
Il fatto che siamo in una situazione di crisi non deve farci abbassare la testa ad ogni richiesta dei capi, non dobbiamo permettere che ci tolgano pian piano tutti i diritti che nel passato sono stati faticosamente conquistati, compreso quello alle ferie.
Cominciamo con il non poter dire di no ad un rientro anomalo dalle ferie (a metà settimana, ovviamente, così da non permetterti di organizzare niente), continueremo col dover dire sempre sì a qualsiasi richiesta di straordinario non pagato fino a che anche il fatto stesso di lavorare sia considerato un lusso che dovremo in parte ripagarci noi stessi?
E alla fine sì, sono arrabbiata!

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