martedì 7 febbraio 2012

Cosa farai da grande?

Non ho molti ricordi su quel che pensavo di me e della mia vita quando ero bambina. Ricordo con precisione però che mi vedevo a 27 anni con un lavoro non meglio identificato, un figlio e un altro in arrivo. Non mi esaltava granché, questa previsione, peraltro copiata spudoratamente da una mia compagna di classe.
Ho sempre pensato a me con un libro in mano; mi sentivo portata per una carriera di studi, mi emozionavo pensando alla vita di Leopardi, bruciata completamente sui libri. In realtà non sono mai stata una cima a scuola, studiavo solo quello che volevo, o meglio, sprecavo ore cercando di studiare quello che non mi interessava, perché quello che mi piaceva lo avevo già assorbito in modi sconosciuti. Ma la visione di me con un libro in mano e circondata da volumi era tutto ciò che mi faceva sentire realizzata. E, dopo anni, ho almeno in parte raggiunto questa mia idea di me. Lavorare in biblioteca mi fa stare bene, sento di essere nata per fare il topolino tra i libri. Signori, mi hanno rinnovato il contratto, e il sogno prosegue per due anni. Se non dovesse continuare dopo quella data, almeno avrò avuto la possibilità di abitare il mio sogno per un po'...

2 commenti:

  1. Giuro che ti invidio,bonariamente, ma ti invidio.:)

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    1. Grazie :) ti dico la verità, è un lavoro stra precario e, nonostante quel che si possa pensare, molto impegnativo sia dal lato umano che da quello mentale. Ma, dio, se mi piace...

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